Antonio Lentischio - racconti speleo

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Antonio Lentischio - racconti speleo

In Speleologia, quello che la maggior parte di noi brama è di trovare una grotta nuova, essere il primo o tra i primi a percorrere quei ambienti celati dalla natura, dove nessun uomo ha mai calpestato prima, l'ultima frontiera dove l'uomo può ancora esplorare oltre gli abissi marini …il 3 Ottobre 2020, data che ricorderò fin quanto campo, FINALMENTE ho soddisfatto questo desiderio, dopo 8 anni di sbattimenti finalmente una grande soddisfazione, mi correggo, una delle migliori soddisfazioni che in campo speleologico potevo avere, ma riavvolgiamo il nastro, cercherò di raccontare ciò che mi ha travolto in quella giornata ,come un fiume in piena…..Il 18-7-20 con degli amici andiamo in Codula di Ilune per raggiungere alcuni membri del Team su Molente, per dargli una mano nello scavo di una grotta che si rivelerà un flop, ed è lì che conobbi Antonio M. con Corrado C. , il primo persona molto carismatica, grande motivatore e amante della natura e della grotta, ha una sorta di amore e rivalità con la Codula, prende questa lotta con filosofia a differente di altri , il secondo Corrado, persona loquace e molto simpatica, instancabile lavoratore, una persona tranquilla, mitico!

Passando lungo le pareti della codula , è lì che Vitto mi fece osservare un particolare, e grazie alla sua intuizione il 7 agosto il Team su Molente inizio lo scavo, che subito porto a una prospettiva reale di ciò che poteva esserci li sotto.

Particolare importante da dire è che per aprire questa grotta, impiegammo 6 giornate di lavoro, tra punto e mazzetta e palanchino, mignoli pestati , sassolini tolti, disostruzione senza sosta, ma anche grandi risate ….ma arriviamo al 3 Ottobre, giornata splendida, una di quelle giornate perfette, eravamo molto carichi e fiduciosi , dato che il giorno prima iniziavamo a vedere qualche piccolo spiraglio di buio dietro tutti quei massi…io per essere li il giorno posticipai un impegno con il gentil sesso, tanta era la voglia e l’intuizione di non perdermi quel momento, ma questa è un'altra storia.

Io e Vitto iniziammo a ripulire il passaggio, anche perché lo spazio era molto ridotto, a volte alternandoci con Antonio M. , mentre da fuori Carla, Corrado e Baddore sistemavano il materiale che gli passavamo da una fessura stretta. Lavorare li era veramente scomodo, a volte sdraiati a testa in giù, o cercare la posizione più comoda per usare la mazzetta e fratturare il calcaree che già di suo era fratturato, ma con perseveranza e un po' di schiribiz, tutto è possibile ;) ….arrivano le 17 p.m. ,vediamo che oltre quel grande mammellone di calcaree cera un ambiente, una piccola stanza paragonabile a un ripostiglio, usciamo per fare una breve pausa,… fuori stavano già facendo un breve spuntino, melone e crostata di marmellata…io però non stavo più nella pelle, prendo velocemente un pezzo di melone e un pezzo di crostata ( proprio perché sapevo che mi servivano energie ) li mangio ammanetta e mi rimetto il casco , guardando a Vitto gli dico " bè ci vediamo dopo " e vado ….strisciando nel solito pezzo spinoso della grotta, vedo il passaggio, il crollo dell’ultimo colpo di bacchetta si è aperto, sono dentro….da fuori sento Corrado che chiede se ero già entrato, e subito mi viene dietro…iniziamo a ispezionare quello stanzino e dietro un masso appoggiato e concrezionato intravediamo un altro ambiente , subito ci facciamo spazio per passare da sotto, e ci infiliamo a pressione scivolando in pietre di granito ben levigate dal passaggio dell’acqua…Corrado mi disse:" galleria " …li mi esplose il cuore, un mix di adrenalina, soddisfazione e euforia, urlai agli altri lo stesso messaggio e via…. " vai Corrà vaiiiiiiiiiiiiiiii " ….iniziamo a gattonare in questa galleria ricoperta di sabbia, il primo pezzo lo posso paragonare a dei cunicoli per puffi, tra strisciare e gattonare, curva a destra curva a sinistra…..fino a quando troviamo un primo bivio, " e mò che si fa? "; " andiamo tutto a sinistra , seguiamo la via principale " …..la grotta inizia ad aprirsi, iniziamo a camminare velocemente, ma così velocemente che gli altri ci raggiungono dopo un bel po'…troviamo un altro bivio e continuiamo fino a quando troviamo una prima sala, dove ci raggiungono Vitto e Antonio M. per primi ,e poi Carla e Baddore…..eravamo entusiasti, eravamo bambini, eravamo carichi di allegria , a urla in quella grotta che per la prima volta veniva illuminata dai nostri faretti, dune di sabbia ricoperte dal limo scuro di foglie e fango dell’esterno, in alto depositi di sabbia, segno evidente che quando passa l’acqua lì ,riempie tutto.

Ci sono molti punti dove soffermarci , ma noi pensiamo per prima cosa a fare le vie principali, quindi continuiamo nella nostra esplorazione, fino a quando troviamo la parete e acqua con tanta sabbia , sopra a 10 metri una diaclasi dove Vitto si arrampica e vede il bypass per un altro laghettino, stimolante per gli speleosub…torniamo indietro al secondo bivio e percorriamo l’altro ramo, molto bello, bellissimo per chi vuole vedere concrezioni ma a parte quello la sorpresa di uscire diversi da come ci si entra, eeh già, perché questa grotta dall’ingresso alla prima sala cambia morfologia, come cambia dal ramo principale al secondo bivio.

Nonostante la stanchezza di aver passato due giornate di seguito a lavorarci, nelle posizioni più assurde e contorte, ero carico come non mai, avrei potuto passarci tutta la notte a girare quelle gallerie se fossero state più di 1 km , ma và bene così,….. un esplosione di adrenalina e gioia che penso di non aver mai provato, il mio battesimo diciamo come esploratore, fantastico ed emozionante , e che auguro a ogni Speleo, ma oltre a questo c’è stato di base la compagnia , ottima atmosfera e lavoro di squadra ,dove ho potuto saldare nuovi rapporti di amicizia con Antonio e Corrado, e in seguito con altri membri del Team su Molente , dove mi hanno reso partecipe e accolto in questo loro progetto, che io con entusiasmo condivido e da qui scusate se mi dilungo ma è doverosa una puntualizzazione…..La speleologia è una passione , un attività esplorativa, mi vengono i brividi quando la paragonano a uno Sport, e la spiegazione è molto semplice, IN SPELEOLOGIA NON ESISTE LA COMPETIZIONE, o meglio, non ci dovrebbe essere, proprio perché non ci danno la medaglia o la coppa per ogni grotta scoperta, non vince chi la trova più lunga :D , esiste invece la soddisfazione e il riconoscimento per un lavoro effettuato a gratis e con onestà …io sono stato uno Sherpa per la FSS , nel momento della congiunzione, cosa che ricordo con molto entusiasmo e che rifarei proprio perché mi ha permesso di crescere come esperienza, ma soprattutto mi ha fatto conoscere a livello umano persone che poi sono diventate amici, come "su biadu de " Riccardo Denaci ( a te dedico questa mia esplorazione <3) , …in quest’ultima occasione ho lavorato con il Team su Molente, ed è stata un'altra bellissima impresa…..quello che voglio dire è che il giorno che gli speleo si uniranno senza competizione e rancore, allora sarà il giorno più bello per la nostra Speleologia, si potrebbero farre grandi cose , ne sono più che sicuro...ma non posso decidere per gli altri, posso solo essere padrone delle mie scelte,… io la penso così e farò di tutto per aiutare chi vuole far crescere le scoperte qui in Sardegna, sia col mio gruppo SCN, o Aspros, o FSS o Team su Molente o chi che sia ….perchè c’è tanto da fare ancora…..e il divertimento è dietro l’angolo .

Detto questo ringrazio il Team su Molente e in particolare Antonio , Corrado , Vittorio e Carla, ad atteras menzus e a nos accattare tottu paris.

Buon buio a tutti

Antonio C. noto Lentischio.