Tavolara, isola pacifica e maestosa tra Olbia e San Teodoro, è stata letteralmente presa d’assalto dagli speleologi della Federazione Speleologica Sarda.
L’Isola è un lungo tavolato Carsico poggiante direttamente sul basamento granitico Paleozoico: I calcari di questa splendida isola sono caratterizzati dalle dolomie alla base e dei calcari giurassici a tetto, e rappresentano un testimone degli antichi depositi marini presenti in tutto il Supramonte.
All’interno di questo ambiente lungo oltre 6 km e largo circa 1 km per oltre 500 m di quota delle creste, erano state, fino a pochi giorni fa, conosciute ed esplorate 9 cavità che sono state inserite a catasto da numerosi gruppi speleo a partire dagli anni ’60.
Le cavità di quest’isola sono spesso ricche di testimonianze archeologiche che la rendono uno dei luoghi prediletti dagli archeologi che ancora oggi svolgono numerose ricerche sull’isola. La grotta del Papa inoltre è una delle poche grotte sarde che presenta graffiti preistorici al suo interno.
Proprio quest’ultima grotta qualche anno fa è stata oggetto di ricerche congiunte tra l’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo e la Federazione Speleologica Sarda che nell’occasione ha provveduto, tramite gli speleologi, al preciso riposizionamento dell’ingresso.
Il progetto di riposizionamento degli ingressi mediante l’utilizzo di GPS di precisione e l’apposizione di una targhetta metallica recante il numero catastale è un lavoro iniziato con la firma della convenzione con la Regione Autonoma della Sardegna nel 2009/2011 e rifinanziata dopo oltre 5 anni proprio nel 2016.
La firma della nuova convenzione potrà consentire alla FSS di organizzare campi di riposizionamento anche in zone dove le spese di accesso sono troppo esose per i singoli gruppi speleologici. A questo proposito si è scelto di realizzare un campo di riposizionamento proprio sull’isola di Tavolara.
Tra il sabato 24 e la domenica 25 di settembre sono stati 41 gli speleologi impegnati nelle ricerche delle otto grotte che erano conosciute ma non ancora riposizionate sull’isola di Tavolara. Hanno partecipato al campo i gruppi: GSAGS, USC, GSS, SCOR, GSAS, CAI, ASPROS, SPECUS, SCN e TAG. I partecipanti sono stati divisi in diverse squadre di ricerca ognuna con una o due grotte da riposizionare secondo la geografia del luogo.
Una squadra di speleologi ha poi usufruito del gommone messo a disposizione dal gentilissimo Tonino Bertoleoni, Re di Tavolara, secondo la leggenda unico regno presente in Italia. Il mezzo nautico si è reso necessario per il riposizionamento dell’unica cavità marina conosciuta ed è stata l’occasione per rilevare e apporre la placchetta identificativa a due nuove cavità marine molto interessanti.
Complessivamente durante le due giornate sono state riposizionate 5 cavità su 8 conosciute e sono state esplorate, rilevate e placchettate 3 nuove cavità naturali.
Il campo è stato possibile grazie alla collaborazione con l’Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo che ha concesso i permessi alla navigazione intorno all’isola ed ha coordinato le comunicazioni con la Marina Militare.
Un doveroso ringraziamento va quindi al Re di Tavolara, Tonino Bertoleoni, per la disponibilità e gentilezza dimostrata, all’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo per il supporto amministrativo fornito ed a tutti gli speleologi che hanno speso un fine settimana per far crescere le conoscenze speleologiche della nostra isola.
Dore Pierpaolo
Cogoni Roberto
Buschettu Tore