La Federazione Speleologica Sarda dal tramite la Legge Regionale n°4 del 2007 Norme per la tutela del patrimonio speleologico delle aree carsiche e per lo sviluppo della speleologia, ha in atto con la RAS-Assessorato difesa Ambiente – Servizio Tutela della Natura delle convenzioni che in questi anni hanno portato alla strutturazione del Catasto Regionale Speleologico, oggi consultabile anche in rete https://www.catastospeleologicoregionale.sardegna.it/.
Alcuni fondi di questa legge negli scorsi anni sono stati trasferiti alle provincie con le quali la FSS ha stipulato convenzioni per portare avanti altre azioni di interesse speleologico, con la provincia Carbonia-Iglesias, oggi Sud Sardegna, tra le altre la FSS si è impegnata alla stesura di una "Guida illustrativa della grotta di Santa Barbara" volta alla divulgazione e alla conoscenza di questa splendida cavità intercettata dalla coltivazione della miniera di San Giovanni, vicino a Bindua, frazione di Iglesias.
L'impegno risale a molti anni fa, dopo un primo scoraggiamento quando abbiamo notato che la gestione della della grotta così come gli altri siti di interesse minerario dopo un primo periodo di apertura al pubblico, in quegli anni avevano chiuso i battenti per cause che ancora non si capiscono, in questi mesi dopo la sua riapertura al pubblico, insieme alla provincia la FSS si è impegnata per la conclusione dei lavori.
Per poter organizzareera neccessario poter entare in grotta per meglio lavorare alla stesura dei testi e fotografare in modo da avere una buona raccolta da cui poi scegliere le immagini da pubblicare.
Si è riusciti una prima volta con non poche difficoltà alla fine del 2016, la sensazione era che si faceva un favore alla FSS e non alla gestione della grotta che avrebbe avuto in mano gratis una pubblicazione da poter diffondere per meglio divulgare il valore della grotta.
Dopo questa prima entrata ci si è resi conto che per meglio finire l'opera era necessaria una seconda entrata, si rifà la richiesta agli enti interessati, Igea, comune di Iglesias e parco Geominerario che a vario titolo hanno competenza e malgrado le risposte generiche positive non si riusciva a ottenere la data dell'ingresso. Dopo aver per vie brevi più volte cercato i vari responsabili si è riusciti presso il comune a far capire l'importanza di questo ingresso e si arriva ad avere un autorizzazione solo durante la normale apertura della grotta al pubblico.
Si valuta che rispetto alla scorsa volta non era necessario tanto lavoro e quindi si accetta la limitazione convinti che Domenica 28 Maggio 2017 come d'accordo all'apertura si sarebbe entrati e in poche ore fatto le foto mancanti. Invece si scopre che si è andati a Santa Barbara con gli amici del CISSA di Iglesias per una presa in giro, e malgrado i vari tentativi via telefono di risolvere il problema da parte del vicesindaco di Iglesias alla fine si è desistito e tornati a casa.
Si è passati da un primo incredulo non sappiamo nulla del vostro ingresso a potete entrare, fare un giro insieme al gruppo dei clienti e uscire subito, poi a un successivo entrate e uscite più volte ma non potete stare soli in grotta che non teneva conto di cosa vuol dire fare foto in grotta.
Si è appurato che la volontà era di impedire questo ingresso in grotta da tanto cercato per poter svolgere un impegno preso con la provincia nel migliore dei modi.
Si è appurato che una gestione come quella attuale del bene da valorizzare non può essere svolto da tre enti che non dialogano tra loro, Igea, comune di Iglesias e parco Geominerario.
Si è comunque apprezzato l'estremo tentativo del vicesindaco di risolvere di Domenica mattina un problema che non doveva esistere ma le informazioni che arrivavano a erano sempre diverse da quelle che invece passavano nei sistemi di comunicazioni di IGEA.
La pubblicazione si porterà avanti comunque con materiale già raccolto, l'impegno verrà rispettato ma di sicuro chi amministra il bene pubblico ha perso un altra occasione per fare la sua parte.
Tore Buschettu
presidente della Federazione Speleologica Sarda